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inaugurazione della Fontana per la Scalinata Ritrovata

 

Il progetto nasce nel 2018 da un concorso di idee promosso da CAI e Accademia di Belle Arti di Carrara il cui obiettivo è quello di recuperare dall’abbandono e dal degrado la storica Scalinata Littorio e con il liceo artistico di Carrara, di far conoscere ai giovani i propri luoghi di appartenenza sensibilizzandoli alla loro tutela e conservazione. Beatrice Taponecco vince il concorso e realizza, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, una fontana dedicata ai cavatori e al bene prezioso dell’acqua, opera donata dal CAI al Comune di Carrara.

542 scalini che collegano Carrara a Codena, la suggestione di un percorso immerso nel bosco diviene fonte di ispirazione per l’artista; sono i colori della macchia mediterranea e delle pietre presenti a suggerirne forme e materiali legati alla vita dei cavatori che quella strada percorrevano quando alle cave ancora si andava a piedi: in una lastra di ferro grezzo sono incise le parole che Francesco, il santerello di Assisi, dedica all’acqua: “Laudato sì, mi Signore per sor’ acqua, la quale è molto utile et humile et pretiosa et casta”. Ferro che si incastra in un grande informe di pietra disegnando il profilo delle Apuane. E’ dalla lastra che sgorga l’acqua che due mani congiunte (fusione in bronzo della mani della scultrice) porgono come dono accompagnandone il fluire in un bacile di marmo solo in parte modellato.

L’alternarsi dei materiali e delle superfici talvolta levigate ed altre altre grezze vuole mettere in risalto, più ancora dell’eleganza, l’ambiguità di come dalla fredda e dura pietra possano emergere forme morbide e leggere, o ancor più, porre il dubbio se è all’informe che noi diamo vita o se è proprio la vita ciò che noi stiamo distruggendo.

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